Il potere del fegato

Eccoci giunti alla fine della settimana, con una considerazione: avrete certamente notato che, praticando costantemente gli esercizi che vi proponiamo, viene stimolata anche la vostra consapevolezza, sia durante la pratica che durante la giornata. Con il tempo, diventate sempre più coscienti del fatto che mentre vivete e fate “le vostre cose”, al vostro interno accadono (e sono osservabili) tutte quelle funzioni che stanno alla base della vita stessa.
Diventare consapevoli di questo è come diventare coscienti di essere i capi di un’azienda che grazie ai suoi meccanismi procede in autonomia, ma il presenziare ad alcuni processi vi rende consapevoli della situazione generale, di cosa veramente accade e di ciò che si può migliorare, invece di non fare nulla e usufruire soltanto del guadagno finale.
Vi auguriamo di fare sempre più spesso questa esperienza, per prendervi cura di voi stessi in modo sempre più efficace.

Andiamo ora ad analizzare meglio l’argomento della settimana, ovvero il sistema epatico.
Dal punto di vista anatomico, il fegato è un organo veramente vasto, con una forma che ricorda vagamente un triangolo/piramide allungato verso sinistra con la base più voluminosa a destra. È situato in gran parte nella parte alta a destra dell’addome, con una parte meno voluminosa che si sposta verso la porzione superiore sinistra, e si posiziona subito al di sotto del diaframma. Il suo alloggiamento è localizzato appunto tra il diaframma, il colon trasverso e lo stomaco.
Rispetto al resto del corpo, il fegato ha una quantità significativa di sangue che scorre al suo interno: si stima che il 13% del sangue del corpo sia, in ogni istante, transiti all’interno del suo sistema vascolare di depurazione (pensateci…è veramente tanto!).

Come vi abbiamo già accennato, quest’organo riveste un ruolo fondamentale sia sul piano funzionale che energetico.

Sul piano fisiologico, il suo ruolo è quello di depurazione del sangue, di produzione e immagazzinamento di glicogeno (la forma di immagazzinamento del glucosio), trigliceridi e colesterolo, di produzione della bile (l’emulsionante dei grassi a livello intestinale), di immagazzinamento di ferro, rame e vitamina B12 – necessari al metabolismo cellulare – e di filtrazione ed eliminazione delle tossine derivanti da agenti chimici provenienti dall’esterno (come i farmaci).

Sul piano psicosomatico, il fegato è l’organo preposto, nella sua funzione purificata e sana, al discernimento, inteso come capacità di valutare tutto quello che ci accade per separare e dividere ciò che ci è tossico da ciò che invece ci fa bene: in sostanza pianifica, progetta, decide, sceglie e agisce.
Nella lettura psicosomatica il fegato inizia ad essere in sovraccarico, quindi a dare segni disfunzionali, quando perdiamo la capacità di discernere e arriviamo ad una intossicazione. Ad esempio un eccesso, non soltanto di cibo ma anche (e soprattutto) emotivo, può sovraccaricarlo, ed è per questo che spesso necessita di disintossicazioni effettuate periodicamente, soprattutto nei cambi di stagione.
Invece, quando siamo nel flusso, ci adattiamo facilmente ai cambiamenti e siamo in grado naturalmente di lasciar andare tutto ciò che “ci appesantisce”. In questo modo il fegato è in equilibrio.

Nel sistema energetico dei 7 Chakra (argomento che tratteremo in dettaglio più avanti), o centri energetici principali, i disturbi del fegato, in base alla localizzazione, sono connessi ad un disequilibrio del terzo Chakra (Manipura), che è, a sua volta correlato, a:

– autostima
– attività mentale
– potere personale
– controllo sulla propria vita e su quella degli altri
– capacità di realizzarsi ed essere pienamente se stessi.

L’emozione fondamentale correlata al terzo Chakra è la rabbia. I disturbi del fegato, infatti, in linea generale, sono correlati ad una difficoltà nel metabolizzare la rabbia, intesa sia come scoppio d’ira, sia come emozione trattenuta e inespressa, che può nascere, ad esempio, dal fatto di non essere in sintonia con la propria natura, dalla difficoltà nel manifestare il proprio potenziale, o anche da un rifiuto rabbioso ad adattarsi al flusso della vita. In questo caso, l’intervento della cistifellea è fondamentale: sul piano energetico, infatti, essa è la custode delle emozioni rimaste inespresse per molto tempo, e il suo veleno più grande è il rancore.

Mano a mano mano che proponiamo diversi esercizi, raccomandiamo di prestare attenzione agli aspetti emotivi ed energetici in generale, non si può lavorare sul corpo senza far arrivare un impulso concorde al corpo emotivo.
Imparare ad osservare questi aspetti porta a comprendere meglio come si manifestano e a cosa sono correlati per giungere ad una migliore conoscenza e cura di noi stessi.
Infine, non dimenticate di osservare i cambiamenti dell’attività onirica, ovvero i vostri sogni. Quando si liberano tensioni nel corpo scendendo in profondità come nel lavoro sugli organi, può accadere che in sogno riceviamo messaggi, relativi sia allo scioglimento della situazione interessata o a una nuova visione o strada da intraprendere.

Come sempre, siamo a disposizione per guidarvi e, dove possibile, farvi luce: voi continuate a praticare!

Un abbraccio

Luca e Nicoletta

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