Le Tre Notti del Ricordo

Il 2 novembre è per il calendario cristiano la festa di Commemorazione di tutti i Defunti, degli Antenati della Famiglia e della Comunità.
È per tradizione la fine delle Tre Notti di origine precristiana, poste nel calendario gregoriano tra il 31 ottobre e il 1 novembre, e dedicate al passaggio dall’Estate all’Inverno, dalla Luce al Buio dell’Anno, in cui i confini tra l’Aldiquà e l’Aldilà si assottigliano, ed è possibile passare da uno all’altro, sia per i Vivi che per i Defunti.

L’origine di questa festività si traccia nel Nord Europa insulare, in quelle Terre che si definiscono per convenzione “celtiche”. L’antica Festa dei Morti di area celtica, celebrata in Irlanda sotto il nome di Samhain (letteralmente, “fine dell’estate”), e con vari nomi in altre regioni (Samhuinn in Scozia, Samonios nella Gallia continentale), veniva celebrata seguendo il calendario lunare e il sorgere delle Pleiadi, cadendo intorno a questi giorni. La festività era così radicata nell’Europa Centrale, e poi in quella Meridionale, da costringere la Chiesa Cattolica a spostare al 2 novembre l’originale celebrazione mutuata dalla religione romana, originariamente prescritta per febbraio (Feralia) nella sua forma “familiare” e per maggio (Lemuria) nella forma “esorcizzante”.
Il motivo è semplice: l’inserimento della Festa di Tutti i Santi al 1 novembre, a seguire la tradizionale notte di Samhain, per scongiurarne la prosecuzione da parte della popolazione rurale, non aveva dato buoni frutti. Per incoraggiare la popolazione a seguire le attività liturgiche, a partire dalla riforma di Oddone di Cluny (998 d.C.), la commemorazione degli Antenati è tornata ad occupare il suo posto nei Giorni che stanno a cavallo tra l’Equinozio di Autunno e il Solstizio d’Inverno, dove è accompagnata da vive reminiscenze della sua antica celebrazione. L’uso popolare di celebrare il ricordo dei Defunti è rimasto in tutta Europa in diverse manifestazioni, da Halloween (All Hallows Eve, ovvero Vigilia di Ognissanti) a varianti locali, soprattutto in centro e sud Italia. Queste varianti sono tutte riconoscibili da elementi comuni come l’accensione di lumi posti a guida delle Anime e ad allontanare spiriti malintenzionati (la zucca di Halloween, per quanto poi sovrapposta alla leggenda di Jack-O-Lantern, deriva da quest’uso, in essere ad esempio anche in diverse località italiane già prima dell’”americanizzazione”), la preparazione e l’offerta di cibo dedicato ai defunti, o di cene da condividere simbolicamente con essi, e il travestimento apotropaico, soprattutto tra i bambini.

Nelle Tre Notti celebriamo il Passaggio in tutte le sue forme, e stabiliamo una Connessione con chi è venuto prima di noi, come Ringraziamento e perpetuazione del suo Ricordo, riconoscendo che essi sono in noi, e che noi siamo in loro, continuando il loro cammino (ne parla anche il film Coco, dedicato alla versione messicana della festa, mutuata dalle celebrazioni precolombiane originariamente poste in agosto, che vi consigliamo per la bellezza e la profondità).

Questi giorni ci insegnano che non esiste Vita che non sia Condivisa, e non c’è Storia che non sia il Racconto di tutti coloro che partecipano allo Spettacolo. Coloro che sono usciti di scena sono solo dietro le quinte ad osservare e a suggerire, all’occorrenza, agli attori ancora sul palco.

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